Storia2025-02-04T15:46:03+01:00

I 50 ANNI DEL 3V

Maggio 2022

L’epoca della multilateralità… Il 3V diventa la prima realtà in Italia a promuovere un tipo di attività multilaterale, in cui i ragazzi potevano avere un percorso su diverse classi a seconda delle loro caratteristiche e del loro obiettivo.

Enrico, alleggerito del peso dell’agonistica da il calcio d’inizio alla scuola di vela come la conosciamo oggi e al sistema di ristoro “verdeblu”.

Tra il 2011 ed il 2012 arrivano i primi titoli u19 sia 29er che 420. Nel 29er da segnalare l’avvento di giovani talenti tra cui Alessandro Pace e Giacomo Abbadessa, più tardi campioni italiani di classe.

La multidisciplinarità è una bella cosa, ma è faticosa, c’è bisogno di persone che lavorino e condividano una visione comune. Il team si allarga, le responsabilità aumentano. La filosofia del 120% efficienti ossia pagati pochissimo, per lavorare tantissimo. Luca Francucci direttore tecnico. Tanta tanta passione, la chiave del successo negli anni successivi.

Nel frattempo anche la scuola di vela vanta la multidisciplinarità come cavallo di battaglia, dall’Optimist a tutto il panorama dei doppi. Il 3V è stato fra i primi in Italia con una flotta di imbarcazioni che permettesse ad ogni ragazzo di timonare la propria barca.

Il volano della crescita non si ferma e il 420, inizia ad avere ambizioni olimpiche. Il che necessità di una figura nuova all’interno del circolo. L’arrivo di Matteo Sangiorgi come coach per creazione del team di 470 sancisce una nuova era del 3V. Circolo con zero possibilità economiche che riesce ad offrire una carriera dall’Optimist alle classi olimpiche.

Hanno fatto la loro bella parte anche i soci. Appassionati e primi tifosi, spesso genitori o amici dei ragazzi dell’agonistica. Possessori di barche, amatori o agonisti. Anima pulsante del movimento di base del 3V. Il sorriso davanti all’ultima birra di giornata dopo una bella uscita in barca. La mano che ti serve a progettare quella o questa cosa… Molti di loro rappresentano anche la leggendaria flotta 302 dell’Hobie Cat, altri rappresentano solo il 3V ma tutti loro sono indispensabili a far sventolare la bandiera.

Questi sono anni di vittorie e successi su varie classi. Nota importante quella di Gabriele Centrone che si riesce a qualificare all’europeo Optimist (la prima volta per un bambino del 3V).

Il tempo trascorre lento, ma i nostri equipaggi sono tutti veloci. Arrivano le prime medaglie nel campionato mondiale giovanile tra cui un argento e un bronzo con i 420.

Questo periodo è anche quello della genesi della L.I.V. (Lega italiana Vela) di cui il 3V inizia a far parte partecipando alle regate di selezione e qualificandosi alle finali. Lo stesso anno, in conseguenza dell’esponenziale crescita dei risultati ottenuti dalla partecipazione alla L.I.V., viene candidato nella categoria “circoli” al velista dell’anno.

Vittorie internazionali su diverse classi si susseguono. In questa immagine il titolo europeo u17 di Demetrio Sposato e Gabriele Centrone.

Erica Ratti e Francesco Porro, reduci da aver vinto un campionato italiano con il Nacra 17 non foil, decidono di intraprendere la loro carriera con la versione foil. Erica e Checco dopo anni di campagna olimpica decideranno di tramandare la loro esperienza di pesi massimi della vela diventando allenatori delle squadre agonistiche rispettivamente del Nacra 15 e del 420. Esempio interessante del processo allievo-professionista-coach, tutto in casa 3V.

Vari successi internazionali sui 420, HC16, match race. Inutile fare l’elenco. Nessun circolo in Italia aveva mai fatto più medaglie in più classi ai campionati nelle classi giovanili come il 3V in quegli anni.

Innovazione come filosofia. Inizia l’avventura della squadra Nacra 15 al 3V. Nuovissimo catamarano giovanile propedeutico al fratello maggiore olimpico Nacra 17. Il circolo diventa in pochi anni una solida realtà in questa classe sotto la supervisione del coach Francesco Porro.

L’agonismo fa coppia con la scuola di vela che ogni anno migliora i suoi record. Il Circolo è stato premiato dalla FIV per questo grande raggiungimento frutto di un corale sforzo collettivo a far coesistere realtà diverse e continuando a trasmettere con grande passione.

Dopo anni di presidenza e duro lavoro, Enrico cede il passo ai giovani. Viene eletto il presidente ventiseienne Alessandro Pace. Piacevole esempio del percorso allievo – coach – dirigente, sempre in casa 3V.

Anno 2020… Nuovo presidente, nuovo consiglio, nuovi progetti: ecco la creazione squadra J70. Progetto one design per ragazzi sul monotipo a chiglia del momento

Mambo e la Mini Transat Il 3V non dimentica i suoi eroi! Tra questi Gianmarco Sardi aka “Mambo” e la sua partecipazione alla Mini Transat su una barca di 6.50 attraverso l’Atlantico. Mambo è stato per anni un allenatore del 3V dopo essere stato un bravo atleta in catamarano. Inseguendo i suoi sogni ha sacrificato tanto per arrivare sulla linea di partenza con Antistene 992. Il resto è storia!

Se innovazione è innovazione e visione è visione con questa mossa ci siamo lanciati in niente di mai visto prima. Nel 2021 abbiamo effettuato rinnovamento del parco imbarcazioni con introduzione del RS FEVA nella scuola di vela e conseguente creazione della stessa squadra nell’agonistica. Prima esperienza italiana di una squadra Waszp giovanile.

Degno di nota il premio come circolo per maggior numero di imbarcazioni al campionato classi in doppio 2021 con medaglie al seguito. Pensando alle realtà che hanno sedi sul mare tra cui Trieste, Napoli, Genova ed altre. Questo raggiungimento crediamo faccia da indice del tipo di lavoro che stiamo svolgendo.

A.D. 2022 si riprende dal pensiero iniziale del 1972 in cui lo spazio ed il circolo devono avere la loro importanza.
Primavera del 2022: creazione della nuova palestra per i soci interna al circolo.

Il 3V un luogo dove passato e presente concorrono al futuro di tanti nuovi velisti.

I 50 ANNI DEL 3V

Profili… Luigi e Carla, genitori di Enrico e Lamberto, hanno dedicato la loro vita al mantenimento ed allo sviluppo di quello che oggi consociamo come il 3V, adibendo gli spazi all’ospitalità di giovani coetanei del figlio, velisti, pionieri della vela su deriva della nostra zona.

1972… Il vero anno “zero”, quello in cui la casa divenne un circolo, un’associazione sportiva riconosciuta.

Il Settebello… La barca su cui Enrico impara a navigare è il Vaurien, una classe doppia molto diffusa negli anni 70, costruita in legno e con la chiglia a spigolo. Il talento di Enrico, unitamente all’accoglienza del circolo e di Gigi e Carla, attraggono altri equipaggi di Vaurien che vanno a formare una squadra affiatata conquistando rapidamente le prime posizioni a tutte le regate di rilievo. La squadra verrà soprannominata il “Settebello” essendo formata da sette equipaggi.

Criterium d’inferno/inverno… Tutti i giovani velisti della quarta zona si allenavano al 3V d’inverno. Sul lago le temperature e le condizioni erano cosi rigide (anche considerato l’abbigliamento dei velisti dell’epoca) che le regate organizzate al 3V venivano chiamate “criterium d’inferno” invece che d’inverno, cosi come era invece scritto sul bando.

Imparare ad usare le mani era una cosa importantissima per i velisti dell’epoca. Le barche erano di legno quindi necessitavano di moltissima manutenzione. Enrico passava tutto il tempo libero che aveva, dopo la scuola, d’inverno, nel garage sotto casa a tentare di migliorare i dettagli del suo Vaurien per farlo andare più forte.

Lamberto… Indimenticabile fratello di Enrico, primogenito di Gigi e Carla, sempre sorridente ed amico dei bambini, canottiere, gentiluomo. A fianco del fratello Enrico in mille occasioni è complice delle prime imprese del 3V con il ruolo di gestire la parte di diffusione del canottaggio, a quell’epoca disciplina praticata al 3V alla stregua della vela.

Passa il tempo ed Enrico perfezionandosi diventa molto bravo con il Finn arrivando ad essere un P.R.O. (Probabile olimpico) dopo aver fatto altre classi tra cui il 470. In quel periodo batteva tutti, compresi quotatissimi velisti di coppa.

Dopo il Finn Enrico prende una breve pausa dalla vela, esausto dall’agonismo sfrenato. Dopo qualche mese, a seguito di alcuni viaggi all’estero rimane folgorato da un nuovo tipo di barca, in Italia molto poco diffusa, l’Hobie Cat, il catamarano sportivo destinato a dominare il panorama velico per i decenni successivi.

Alcune vicissitudini portano Enrico ad aprire una seconda sede del 3V con i catamarani sulla spiaggia del lungolago più verso il paese. Il centro Hobie Cat del 3V per un periodo è stato all’ultimo grido dell’intrattenimento per i romani. Venivano da ogni parte per navigare con il catamarano. Macchine di lusso e un via vai di gente si susseguivano davanti questo piccolo prato sulle rive di Trevignano Romano.

Enrico crea un piccolo movimento di corsisti che acquistano barche per fare le regate e conquista il podio in diverse competizioni tra cui l’europeo HC. Il catamarano in quel periodo aveva il suo nome e la bandiera del 3V.

Matteo Nicolucci, studente, entusiasta, ventenne, inizia a credere nella visione di questo 3V con il multiscafo. Dimostrando spirito di intraprendenza e capacità di gestione insieme ad Enrico valorizza il centro Hobie Cat 3V. Ad un campionato italiano a Venezia, il 3V vede 16 Hobie Cat sulla linea di partenza.

Si forma la prima agonistica Optimist: 5 barche in tutto (Lanzoni, Lanzoni, Franzi, Passani, Passani). Il giovane coach Matteo Nicolucci inizia cosi quella che sarà una brillante carriera da allenatore con svariati successi in campo internazionale.

In poco tempo la squadra Optimist si allarga, da 5 a 10, da 10 a 15. Quella che nasceva come un’ipotesi era diventata una realtà.

Erano certamente anni diversi quelli tra il 96 e il 98… I bambini dell’Optimst, ormai più di una ventina, durante l’estate passavano più tempo al 3V che a casa propria. Non esistendo una sistemazione preposta per i bambini, le famiglie decidono di avallare l’idea “dei bambini” di dormire in tenda. Per mesi interi il viale del circolo era costellato di tende colorate al fianco degli Optimist. I genitori dei bambini passavano un paio di volte a settimana per espletare i compiti di lavanderia e supervisione.

Enrico faceva la pasta per tutti i bambini la sera per cena. Ad ogni occasione raccontava ai ragazzi le storie delle sue regate e delle sue vittorie.

Si allarga ancora il giro, 18 Optimist e la prima squadra Laser.

Dopo diversi tentativi di trovare altri allenatori la squadra Laser viene presa in mano da Enrico stesso. Nei due anni successivi il gruppo ha un ottima crescita tecnica a tal punto da far diventare il 3V un riferimento in zona.

Nel 2000 arriva il primo titolo italiano Laser u15 con la 4.7 per Alessandro Franzi a Gravedona, sul Lago di Como.

Dal 2000 al 2005 Enrico accompagna la squadra con mezzi di fortuna o rimediati. Con la crescita dell’attività si decide di strutturare il parco mezzi, acquistando il leggendario “Pepo,” il furgone bianco. Il primo davvero del 3V, intestato al 3V e, proprio come il circolo, incredibilmente coriaceo.

Le trasferte del 3V e le sue squadre di ragazzi esagitati. Per gli allenatori praticamente caccia all’uomo continuo per gli alberghi di tutta Europa, per i ragazzi un modo per viaggiare e navigare ai massimi livelli.

I ragazzi diventano piano piano più adulti. Lanzoni e Franzi, dopo aver fatto la “gavetta” alla scuola di vela estiva per tutta l’adolescenza, presentano ad Enrico un progetto nuovo per la gestione delle squadre agonistiche. Nasce “Il Top Team”.

Questa nuova compagine per l’amministrazione dell’agonistica attrae un gruppo di ragazzi giovani che vogliono intraprendere il loro percorso nel mondo della vela. Si crea un gruppo di istruttori (tutti under 23) che condivide un obiettivo comune.

Qualche anno di duro lavoro, uscite in inverno, motivazione, e grande supporto di alcuni genitori ed arrivano i primi grandi successi: A.S.C.A. = Anna Bettoni, Sofia Carluccio, Clara Addari, Arianna Perini, Campionesse ai Campionati Europei ed Italiani con la classe l’Equipe.

Dalla squadra Equipe, allora formata da 10 equipaggi e dal gettito dell’Optimist, allora sotto la gestione tecnica di Lanzoni, si formano due squadre nuove, il 420 e l’avvento del 29er, allora ancora futuristica come classe.

L’epoca della multilateralità… Il 3V diventa la prima realtà in Italia a promuovere un tipo di attività multilaterale, in cui i ragazzi potevano avere un percorso su diverse classi a seconda delle loro caratteristiche e del loro obiettivo.

Torna in cima